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Tumori della mammella: screening e diagnosi

Tempo di lettura: 3 minuti

SCREEENING
La parola screening si riferisce a tests ed esami usati per scoprire una malattia in persone che non presentano sintomi. L’obiettivo di un esame di screening, come la mammografia, è di scoprire il cancro prima che cominci a dare sintomi. I tumori che vengono scoperti solo con la palpazione tendono ad essere più grandi e di solito hanno più probabilità di aver già dato metastasi. Al contrario, i tumori scoperti durante gli esami di screening sono di solito più piccoli e limitati alla mammella. Le dimensioni del tumore e la sua diffusione con eventuali metastasi sono fattori importanti per valutare la prospettiva di guarigione (prognosi) di una paziente.

ESAMI DIAGNOSTICI
Mammografia
La mammografia è un esame della mammella eseguito con raggi X a bassa intensità, che riesce ad identificare tumori troppo piccoli per essere avvertiti alla palpazione. La loro individuazione ed un trattamento precoce danno un’alta possibilità di guarigione. I recenti sviluppi tecnologici hanno ridotto l’intensità e la dose delle radiazioni necessarie per mammografie di alta qualità e la sua esecuzione non aumenta il rischio di tumore della mammella.
Donna_senoL’esame può essere eseguito anche durante l’allattamento, sebbene durante questo periodo sia meno affidabile. Durante l’esame la mammella viene “schiacciata” fra due piani, per appiattire e distendere il tessuto. Può provocare un discreto fastidio, che dura però solo pochi secondi ed è indispensabile per fare un buon esame.
Se la mammografia evidenzia una zona sospetta, può essere necessario procedere ad una biopsia dell’area segnalata. La sua efficacia è minore nelle donne più giovani con seni densi, come pure in gravidanza e durante l’allattamento.

Per questo motivo l’American Cancer Society nelle donne giovani ad alto rischio consiglia di affiancare anche la RMN.

Ecografia mammaria
L’ecografia è un esame innocuo ed indolore che utilizza gli ultrasuoni, non le radiazioni, per diagnosticare la presenza di cisti liquide o di noduli solidi della mammella. Gli apparecchi più moderni permettono di evidenziare una cisti o un nodulo già quando raggiunge i 5 mm. e di guidare un’eventuale biopsia o aspirazione con ago. Di solito è utile per esaminare aree preoccupanti evidenziate alla mammografia ed aiuta a distinguere tra tumori benigni e maligni. Può essere utilizzato con successo nelle donne giovani ed in quelle con mammelle molto dense, con un costo inferiore alla RMN, ma va considerato comunque un esame accessorio rispetto alla mammografia.

Risonanza Magnetica Nucleare
Per alcune donne ad alto rischio di tumore della mammella, la RMN di screening viene raccomandata in aggiunta alla mammografia, ma non da sola. La RMN usa magneti ed onde radio (al posto dei raggi X) per produrre delle immagini molto dettagliate di sezioni del corpo. La RMN per la mammella si effettua con un mezzo di contrasto (il gadolinio) che viene iniettato in vena prima o durante l’esame. La RMN è più sensibile della mammografia nel rivelare cancri, ma putroppo ha anche un maggior numero di “falsi positivi” (casi in cui il test evidenzia qualcosa che non risulterà essere cancro), che causa un maggior numero di biopsie. E’ importante eseguire la RMN in un centro in grado di effettuare anche una biopsia guidata da RMN, se si rendesse necessario.

Dutto-Galattografia
Esame di contrasto usato a volte in caso di secrezione sospetta dal capezzolo. Si effettua incannulando il dotto sospetto e iniettando un mezzo di contrasto prima di effettuare una lastra a RX.

Esame del secreto mammario
Esame al microscopio di parte del fluido di secrezione dal capezzolo per ricercare eventuali cellule tumorali. Di solito quando la secrezione è lattescente o verdastra, il cancro è molto improbabile. Se invece la secrezione è rossa o brunastra, indice di presenza di sangue, potrebbe esservi cancro, sebbene anche un trauma, un’infezione o un tumore benigno come il papilloma ne possano essere responsabili.

Biopsia
La biopsia viene eseguita quando la mammografia, altri test diagnostici o l’esame clinico evidenziano un’alterazione mammaria sospetta per essere un tumore. La biopsia è l’unico modo per accertare la presenza del cancro e si effettua rimuovendo la parte di tessuto mammario sospetto ed esaminandolo al microscopio. La biopsia può essere eseguita mediante ago sottile, ago largo con o senza guida stereotassica computerizzata (una tecnica per mirare in uno spazio tridimensionale) o asportando chirurgicamente l’intera zona sospetta. Ognuna di queste tecniche presenta indicazioni, vantaggi e svantaggi che vanno discussi con lo specialista.

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