Cheratosi
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15 Settembre 2015Cicatrici: da acne, post-operatorie, ipertrofiche, cheloidi
Le cicatrici si formano in seguito ad un trauma che colpisca la cute interrompendone la continuità, quale una ferita o un atto chirurgico: il processo di cicatrizzazione è la guarigione della pelle attraverso la formazione di nuovo tessuto connettivo di riparazione, dovuto alla proliferazione del derma e dell’epidermide. Se però viene prodotto dal corpo una quantità eccessiva di tessuto cicatriziale la cicatrice diviene molto più grossa ed evidente, con un conseguente disagio estetico per la paziente, e può dare anche prurito, rossore e fastidio.
Con il termine generico di acne s’intende una malattia della pelle caratterizzata da un processo infiammatorio del follicolo pilifero e della ghiandola sebacea annessa, che mostra la presenza di papule e pustole derivanti dalla lesione originaria: il comedone. La forma più comune è l’acne volgare, quella che viene comunemente chiamata semplicemente acne.
La cicatrice ben riepitelizzata generalmente si presenta liscia, più chiara rispetto alla cute circostante, priva di peli, di sbocchi ghiandolari e di solchi cutanei. La superficie della cicatrice può apparire piana, rilevata o infossata rispetto al piano cutaneo. La sua forma dipende dal processo patologico che l’ha determinata e può presentare diverse alterazioni dovute al decorso clinico per eccesso (cicatrice ipertrofica) o per difetto (cicatrice atrofica) del processo di cicatrizzazione.
Nelle cicatrici ipertrofiche e cheloidi il collagene ed i fibroblasti continuano a moltiplicarsi anche dopo la guarigione della ferita e questo ne incrementa il volume.
Le cicatrici cheloidi compaiono più frequentemente sul petto e sulle spalle, ma poiché non tutti i soggetti sviluppano cicatrici ipertrofiche e cheloidi, è ipotizzabile una predisposizione genetica. I cheloidi hanno una maggiore invasività e persistenza e sono più difficili da curare rispetto alle cicatrici ipertrofiche; inoltre raggiungono un maggior volume e sono maggiormente invasive e fastidiose. I cheloidi possono insorgere dopo mesi dall’operazione ed in particolare presso lobi auricolari, le spalle e la regione vicino alla sterno.
L’eccesso di vasi neoformati produce un’aumento della sintesi del collageno e un aumento degli inibitori della collagenasi, gli enzimi che degradano il collageno.
Le possibilità di successo terapeutico sono maggiori per la cicatrice ipertrofica rispetto al cheloide. La terapia classica è l’iniezione intralesione di cortisone abbinata alla escissione chirurgica e al trattamento laser.
La terapia microchirurgica prevede la microasportazione del tessuto cicatriziale, asportando come una sorta di mosaico e riempiendo il buchetto con una “tesserina” di derma “sano” prelevata da una zona donatrice del corpo nascosta e con caratteristiche simili alla parte trattata. Tali tesserine cutanee s’incastreranno perfettamente nella nuova sede, sostituendo l’intera cicatrice senza necessità di collanti, ma con il ricorso al solo cerotto chirurgico.
I laser più usati nella terapia dei cheloidi spetta al Dye Laser , che agisce sull’emoglobina e riduce la componente vascolare della lesione, e il laser KTP.
Nella cicatrice atrofica, tipica dei soggetti anemici, astenici e di altre condizioni patologiche, la cicatrizzazione è insufficiente e, in certi casi, può esitare nella riapertura di ferite apparentemente rimarginate.
Le principali cicatrici atrofiche sono causate da traumi o da malattie come Varicella e Morbillo.
TRATTAMENTO
Acne e cicatrici ipertrofiche
Laser Erbium Yag
Laser CO2
Laser Fraxel
Cicatrici ipertrofiche e cheloidi
Dye Laser o il laser KTP