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7 Novembre 2014Frequenza del pap test: evoluzione nelle Linee Guida (ACOG)
In base alle nuove Linee Guida dell’ “American College of Obstetricians and Gynecologists“, pubblicate a Novembre 2012 su “Obstetrics & Gynecology“, bisogna modificare le nostre abitudini sulla frequenza dello screening mediante pap test cervicale: sembra infatti che la maggior parte delle donne non abbia bisogno di screening per il cancro della cervice uterina più spesso di una volta ogni 3 o 5 anni.
Secondo David Chelmow, MD, Professore di Ostetricia e Ginecologia presso la Virginia Commonwealth University School of Medicine di Richmond e membro della “Committee on Practice Bulletins–Gynecology” per la stesura delle nuove linee guida dell’ACOG, “vi sono prove che dimostrano chiaramente che sono sufficienti screening meno frequenti per il cancro cervicale”.
Nuove raccomandazioni sullo screening per il cancro del collo dell’utero
Nelle nuove Linee Guida il cambiamento più grande riguarda le donne di età compresa tra 30 e 65 anni. Il metodo preferito di screening per le donne in questa fascia di età con un Pap test negativo, ora è fare il Pap test (convenzionale o a base liquida) in combinazione con l’HPV test ogni 5 anni.
Gli autori affermano che se il test HPV non è disponibile le donne possono fare il Pap test da solo (senza cotesting HPV) ogni 3 anni.
Popolazione | Metodo di screening raccomandato | Commenti |
Età inferiore a 21 anni | Nessuno screening | |
Età tra 21 e 29 anni | Citologia da sola ogni 3 anni | |
Età tra 30 e 65 anni | Preferibile: cotesting con HPV test e citologia ogni 5 anni Accettabile: citologia da sola ogni 3 anni |
Non è raccomandato lo screening con il solo HPV test |
Età oltre i 65 anni | Nessuno screening è necessario dopo adeguati risultati negativi di screening precedenti | Donne con storia di neoplasia intraepiteliale cervicale CIN2, CIN3 o adenocarcinoma in situ dovrebbero continuare lo screening di routine in base all’età per almeno 20 anni |
Dopo isterectomia totale | Non è necessario nessuno screening | Vale per le donne senza cervice e senza una storia di CIN 2, CIN 3, adenocarcinoma in situ, o di cancro negli ultimi 20 anni |
Dopo vaccinazione per HPV | Seguire le stesse raccomandazioni per età specifiche per le donne non vaccinate |
Modificato da: CA Cancer J Clin. 2012;62:147-172
Il Dott. Chelmow afferma che “le infezioni da HPV sono molto comuni, ma la maggior parte sono transitore e non evolvono in cancro del collo dell’utero”. Solo una piccola parte delle donne con infezione cronica da HPV avrà sul collo dell’utero lesioni che causano il cancro. Inoltre, secondo la commissione, anche se sono presenti cellule precancerose, ci vogliono anni per la loro trasformazione in cancro invasivo.
Nel comunicato stampa Chelmow afferma che “con il co-test, lo screening ogni cinque anni fornisce un ottimo equilibrio tra il raggiungimento di tassi di cancro estremamente bassi, evitando altresì i danni potenziali dovuti ad interventi inutili”. Aggiunge inoltre che “le nuove linee guida sottolineano che non vi è alcun ruolo per i test per i tipi di HPV a basso rischio”. “Quando si fa il co-test, si dovrebbero usare solo test per i tipi di HPV ad alto rischio, oncogeni.”
Gli autori suggeriscono anche che le donne di età compresa tra 21 e 29 anni devono fare lo screening ogni 3 anni invece che ogni 2. Sia il Pap test convenzionale che quello a base liquida siano metodi ragionevole, ma la commissione consiglia che le donne fino a 30 anni non ricevano lo screening con cotesting.
Le linee guida sono le stesse sia per le donne vaccinate per HPV che per quelle non vaccinate, anche se non tutte dovrebbero fare lo screening per il tumore del collo dell’utero. Condividendo le raccomandazioni dal 2009, l’American College consiglia che le donne di meno di 21 anni di età non facciano lo screening per il cancro del collo dell’utero o per l’HPV, che siano sessualmente attive o meno.
Le donne giovani hanno un sistema immunitario in grado di eliminare l’infezione da HPV in genere in circa 8 mesi e se si verifica un anomalia cervicale dovuta ad infezione da HPV in questa fascia di età, si risolve in genere senza necessità di trattamento. Nelle giovani donne non sottoposte a screening, è altrettanto importante per la prevenzione del tumore cervicale fare la vaccinazione HPV e praticare sesso sicuro.
Secondo le linee guida aggiornate, i medici dovrebbero smettere di fare lo screening nelle donne sopra i 65 anni se soddisfano determinati requisiti (nessuna storia di CIN2 o superiore, adenocarcinoma in situ, o cancro del collo dell’utero) e se hanno anche avuto 3 risultati citologici consecutivi negativi o 2 cotest consecutivi negativi nei precedenti 10 anni, con l’ultimo test effettuato negli ultimi 5 anni.
Gli autori osservano infine che “variazioni di pratica possono essere giustificate in base alle esigenze della singola paziente, risorse e limiti per l’istituzione o il tipo di pratica.”
Gli autori sostengono che donne con condizioni particolari richiedono uno screening più frequente.
Queste popolazioni comprendono:
- donne con HIV
- donne che hanno ricevuto trapianti d’organo o immunocompromesse per altre ragioni
- donne esposte a dietilstilbestrolo in utero
- donne precedentemente trattate per CIN 2, CIN 3, o per cancro
“Ci vorrà un po’ di tempo e un grande sforzo per ri-educare tutti che il Pap test annuale non è più lo standard di cura” ha affermato il Dott. Chelmow nel comunicato, “è fondamentale, tuttavia, che le donne capiscano che la loro visita preventiva annuale è ancora molto importante per molti altri aspetti della loro salute.”
Obstet Gynecol. 2012;120:1222-1242.
1 Novembre 2012