Chirurgia mini-invasiva
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24 Ottobre 2014L’isterectomia
L’isterectomia è la rimozione chirurgica dell’utero che può essere accompagnata, nei casi indicati, anche dalla rimozione delle ovaie (ovariectomia). Il tipo di intervento, la via di accesso chirurgico e l’asportazione o meno anche degli annessi (ovaie e/o tube) devono essere adeguatamente discussi con il proprio ginecologo prima di sottoporsi alla chirurgia.
L’utero è l’organo entro cui si sviluppa il feto durante la gravidanza e la sua unica funzione è quella riproduttiva. Pertanto la sua asportazione non consente di avere più gravidanze, ma non causa altre modificazioni né influenze sulla vita sessuale della donna.
Tipi di isterectomia
A seconda delle diverse condizioni può essere necessario asportare solo l’utero o anche gli annessi. Il glossario seguente vi spiega in cosa consistono i vari tipi di isterectomia:
Isterectomia totale o completa – comprende l’asportazione dell’utero intero, compresa la cervice (collo dell’utero).
Isterectomia parziale o sopracervicale o subtotale – prevede l’asportazione solo della parte superiore dell’utero, ma non del collo dell’utero. Poiché viene lasciata in sede, la cervice può essere ancora a rischio per il cancro e quindi rimane necessario eseguire il pap test regolarmente.
Isterectomia radicale – comprende l’asportazione dell’utero compresa la cervice, la parte superiore della vagina, i tessuti di supporti che lo circondano ed i linfonodi regionali. Questo tipo di isterectomia è riservata ai casi di cancro della cervice.
Isterectomia totale con annessectomia bilaterale – comprende, oltre tutto l’utero, anche l’asportazione delle ovaie e delle tube. Ne risulta la menopausa chirurgica per la donna. Se devi eseguire questo tipo di intervento, informati sui sintomi della menopausa che possono comparire.
Come si esegue l’isterectomia?
Fino a qualche tempo fa l’intervento poteva essere eseguito solo attraverso un’ampia incisione addominale (trasversale come per il taglio cesareo o longitudinale) oppure per via vaginale. Ma attualmente lo sviluppo di moderni strumenti chirurgici e di tecniche innovative, come la chirurgia mini-invasiva, permettono di effettuare interventi meno invasivi con un più breve periodo di ricovero ed una più rapida ripresa postoperatoria.
L’intervento tradizionale si esegue in anestesia generale e richiede circa 1-2 ore. Non appena la paziente dorme, si introduce un catetere in vescica per il deflusso dell’urina e che verrà mantenuto per alcune ore anche dopo l’intervento. In alcuni casi può essere necessario l’uso di antidolorifici nelle prime ore del postoperatorio, ma generalmente la ripresa è molto rapida e dopo sole 24 ore si può già bere ed alimentarsi. La durata media del ricovero non supera di solito i 5 giorni, che si riducono a 1-3 nel caso delle tecniche mini-invasive. Le normali attività possono essere riprese entro 4-8 settimane a seconda del tipo di intervento e di tecnica utilizzata.
Isterectomia totale addominale
L’intervento tradizionale, cosidetto ad “addome aperto”, si effettua attraverso un’ampia incisione addominale (trasversale come per il taglio cesareo oppure longitudinale) e viene spesso preferito perché fornisce un ampio accesso chirurgico a tutti gli organi addominali. Con questa tecnica rimane una cicatrice addominale piuttosto estesa; inoltre il fastidio per la paziente è maggiore e la ripresa postoperatoria più lunga rispetto alle tecniche mini-invasive.
Chirurgia mini invasiva (mini-laparotomia; chirurgia vaginale; laparoscopia)
E’ l’alternativa alla chirurgia tradizionale per eseguire l’isterectomia ed attualmente si serve di strumenti e metodiche standardizzate con le quali vengono eseguite nel mondo oltre 300.000 isterectomie l’anno. Le pazienti operate con queste tecniche di solito hanno un recupero postoperatorio più rapido, una degenza più breve, meno dolore e cicatrici più piccole rispetto alla chirugia tradizionale.
Mini-laparotomia
L’intervento si effettua attraverso una incisione trasversale bassa sull’addome di non oltre 6 cm (circa tre dita trasverse, quindi molto più piccola di un taglio cesareo), appena al di sopra del pube nella zona ricoperta dai peli. Con una tecnica particolare si riesce ad effettuare pressocchè ogni tipo di chirurgia sull’utero e sugli annessi, riuscendo ad asportare attraverso questa piccola breccia anche uteri di grosse dimensioni, voluminosi fibromi uterini senza praticamente limite di numero, e cisti ovariche di qualunque volume.
Il limite più importante a questa tecnica chirurgica è dato dalla natura della patologia (non si devono operare tumori maligni) e dalla necessità o meno di esplorare o di operare nell’alto addome. Non richiede strumentazioni chirurgiche particolari, oltre a valve lunghe e strette, ma solo una grande competenza chirurgica.
Isterectomia vaginale
L’isterectomia vaginale viene effettuata passando attraverso la vagina in cui viene praticata un’incisione circolare sul vaginale intorno al collo dell’utero. Attraverso questa incisione l’utero intero, compreso il collo, viene distaccato dai tessuti circostanti ed asportato attraverso il canale vaginale. L’incisione vaginale è abbastanza piccola (i tessuti vaginali sono molto elastici e si distendono per far passare l’utero), guarisce con facilità e non lascia cicatrice visibile all’esterno. Sempre per la stessa via, durante l’isterectomia, è possibile asportare anche gli annessi. I muscoli addominali non vengono né incisi, né separati, con un minor dolore postoperatorio.
L’isterectomia vaginale dura circa 1-2 ore e richiede da 1 a 3 giorni di degenza. Di solito le pazienti dopo l’intervento hanno un tempo di ripresa abbastanza rapido, potendosi in genere alzare dal letto la sera stessa. La ripresa della motilità intestinale di solito avviene nel giro di 24-48 ore. La normale attività può riprendere normalmente in circa 4 settimane.
Le pazienti obese o con patologie respiratorie e/o cardiache e/o con patologie della emocoagulazione sono operate preferibilmente per via vaginale. Al contrario, le pazienti con problemi alle articolazioni dell’anca e della colonna vertebrale e/o con accesso vaginale molto ristretto o con masse annessiali o utero troppo voluminoso, possono trovare controindicazioni a questa via chirurgica.
Isterectomia laparoscopica
Nell’isterectomia laparoscopica il chirurgo utilizza strumenti speciali inseriti attraverso piccole incisioni di 0.5-1 cm nell’ombelico e nell’addome. Come nella chirurgia vaginale non ci sono ampie incisioni della parete addominale ed il periodo di degenza ed il tempo di recupero sono decisamente più brevi che nella chirurgia tradizionale.
Vi sono diversi tipi di isterectomia per via laparoscopica:
• l’isterectomia vaginale laparoscopicamente assistita (LAVH – laparoscopically assisted vaginal hysterectomy)
• l’isterectomia laparoscopica sopracervicale o subtotale (LSH – laparoscopic supracervical hysterectomy)
• l’isterectomia totalmente laparoscopica (TLH – total laparoscopic hysterectomy).